Mesola ed i suoi fortini

Partiranno a breve due importanti progetti per il recupero dei manufatti bellici - 8 August 2012

BOSCO – Ha suscitato il forte interesse dei cittadini e del locale gruppo “Mappe di comunità”, che già da alcuni anni si occupa dello studio e della creazione di percorsi di storia locale, il progetto “Linea Gotica” presentato recentemente a Bosco da Giuliana Castellari, funzionaria del centro di catalogazione della Provincia di Ferrara, e da Anna Maria Quarzi, direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

Le due ricercatrici hanno presentato il progetto regionale sulla linea fortificata costruita dai tedeschi per arrestare la risalita degli alleati dal centro Italia che immaginariamente collegava la Liguria all’Emilia Romagna e che aveva la sua ultima propaggine proprio nei fortini ancora esistenti nel territorio comunale di Mesola.

Questo progetto, già partito in alcuni comuni dell’Appennino che hanno valorizzato le loro emergenze storiche legate al periodo, coinvolge tutte le province emiliano-romagnole e, per quanto riguarda quella estense, cinque comuni: Portomaggiore con le località di Gnola e Cà del Gallo, Comacchio con la storia della Resistenza nelle Valli, Argenta, interamente distrutta durante la guerra partigiana, Codigoro con le carceri della Fasanara ed appunto Mesola con i fortini disseminati nelle pinete della Ribaldesa e del Fondo. Tocca ora alla nostra regione risistemare le testimonianze della Linea Gotica, dopo che la Liguria lo ha già fatto, in collaborazione con gli enti e le associazioni presenti sul territorio, come appunto il gruppo Mappe di Comunità. Castellari ha affermato che, partendo da un’indagine lanciata un anno fa dall’Istituto Regionale per i Beni Culturali e dall’Istituto di Storia Contemporanea, l’obiettivo è quello di costruire un percorso della memoria che sia anche turistico e che coinvolga anche il territorio ravennate da Mesola a Cervia; un progetto composito che viva sul territorio con il coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali e delle associazioni locali.

Quarzi ha evidenziato come oggi esista anche un turismo storico e come a questo progetto sia collegata anche la realizzazione di dieci puntate del programma di Rai Educational “La storia siamo noi” con l’ultima da ambientare proprio nel territorio dei bunker.

In sintesi due quindi sono i progetti sui bunker, di cui 9 già mappati col GPS, che si intrecceranno nei prossimi mesi: quello della Provincia sulla risistemazione delle aree pinetate intorno ai manufatti fortificati e quello del GAL (Gruppo d’Azione Locale) e dell’Amministrazione di Mesola sul ripristino dei fortini stessi di cui è presente una ricca documentazione fotografica preso la cineteca di Bologna.

Lorenzo Gatti


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