MESOLA – Qual è la situazione della costituenda associazione della Protezione Civile di Mesola dopo la conclusione della collaborazione con l’associazione “Trepponti” di Comacchio? Ripercorriamo le tappe. Lo scorso 30 giugno si è conclusa la convenzione tra l’Amministrazione Comunale di Mesola e l’associazione della Protezione Civile comacchiese che, per un triennio, aveva coordinato e collaborato con la sezione mesolana. Poi, nello scorso novembre, si sono ritrovati nella Sala della Cultura per parlare del futuro i volontari locali, il sindaco Gianni Padovani, il vice Elisa Bellini, Alceste Zecchi, funzionaria dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, Daniele Barbieri, presidente del Coordinamento Provinciale della Protezione Civile, e Guerrino Ferroni, presidente dell’associazione “Trepponti”. In quell’occasione i volontari mesolani si divisero tra la prosecuzione della collaborazione con l’associazione lagunare e lo sganciamento dalla stessa con la creazione di una struttura autonoma. Ma poi la la scelta fu obbligata perchè la “Trepponti”, per bocca di Ferroni, si dichiarò indisponibile al rinnovo della convenzione per la scarsa conoscenza del territorio da parte dei suoi componenti e per l’esigua crescita triennale della sezione mesolana pur garantendole tutto l’apporto necessario. A quel punto il sindaco “chiama a raccolta” i volontari locali per fondare un’associazione “tutta mesolana”. Nei giorni successivi quindi il primo cittadino ha incontrato in alcune occasione i membri che avevano dato vita al distaccamento mesolano. “Stanno lavorando per costituirsi in associazione – spiega Padovani – e sono circa una dozzina di persone. Il mio auspicio è che il gruppo sia fondato entro i prossimi sei mesi”. Lo conferma Azzurra Benassi che fa parte di questo gruppo iniziale. “Abbiamo incontrato il sindaco diverse volte – spiega la volontaria – e preso contatti con tutti coloro che ci avrebbero potuto aiutare. Quando avremo chiari i passi legislativi, a cui stiamo già lavorando, faremo un passaggio in consiglio comunale al fine del riconoscimento dell’associazione e, di conseguenza, di un sostegno economico da parte dell’Amministrazione Comunale. Il gradino più impegnativo per noi è quello finanziario dato anche che dovremmo siglare delle assicurazioni sia per l’associazione sia per i singoli operatori. Ci preme sensibilizzare l’intera popolazione e comunicare che tutti possono essere utili. Ci piacerebbe allargare il gruppo di circa dodici persone da cui siamo partiti. Il nostro obiettivo è di costituirci in primavera”. Ancora prima di quanto spera Padovani, insomma.
Lorenzo Gatti