MESOLA – “Questa serata è per tutte le donne, questa serata è per Ishrak”. Così ha chiosato la sua introduzione l’assessore alla Cultura Lara Fabbri, ricordando la 21enne uccisa dal padre proprio a Mesola nel 2015, prima di lasciare la scena alle cinque protagoniste dello spettacolo “Non è normale che sia normale”, proposto dalla “Teatriband” e diretto da Ambra Andriolo. Serata di letture e recitazione di brani scritti da donne che hanno subito violenza e, a causa della quale, in alcuni casi, hanno anche perso la vita. Le cinque attrici sono state accompagnate dalla musica e dalle canzoni della “Abao Aqu Band”. Ad accogliere il folto pubblico nella sala conferenze del Palazzo della Cultura c’erano varie paia di scarpette rosse, simbolo della violenza di genere. In sala anche Zachja, madre di Ishrak, il sindaco Gianni Padovani, il vicesindaco Elisa Bellini ed appunto la Fabbri che aveva invitato la “Teatriband” a proporre uno spettacolo sul tema ed ha organizzato l’iniziativa insieme alla responsabile della biblioteca, Fabrizia Mignatti. Un’ora di spettacolo tesa ed un pubblico concentrato per riflettere su un tema di considerevole attualità. La “Abao Aqu Band” ha aperto il programma con “Canzone per Ishrak” poi le cinque interpreti hanno letto le testimonianze di Nadia, Marika e Giulia, donne “anonime” vittime di violenza, ed hanno ricordato chi la vita l’ha persa come Deborah Ballesio, Ester Pasqualoni, Noemi Durini ed Immacolata Villani. Ma c’è stata anche una componente autobiografica delle cinnque protagoniste nella loro dimensione di donne e di madri espresse dalla proiezione delle foto della loro vita e dei loro figli. Intense le riproposizioni di due monologhi di Paola Cortellesi: quello recitato alla premiazione dei “David di Donatello” nel 2018, tratto dall’elenco delle ingiustizie linguistiche “di genere”, scritto dall’enigmista Stefano Bartezzaghi, e “storia di Valentina”, uccisa dal compagno a 25 anni, recitato nel 2016 dalla stessa Cortellesi con Claudio Santamaria nel programma “Laura e Paola”. A dimostrazione che il fenomeno è diffuso anche a livello locale, la testimonianza della rappresentante dello sportello antiviolenza “Iris” di Ferrara, con sedi a Codigoro e Comacchio, che ha concluso la serata. Ben 38 le donne che finora si sono rivolte al servizio nel corso di quest’anno.
Lorenzo Gatti