L’autovelox della discordia

Sarà attivo da metà luglio - 16 July 2020

MESOLA – Ha inevitabilmente innescato un vivace dibattito, anche sui social, l’installazione di un nuovo autovelox, che entrerà in funzione nei prossimi giorni, al km 54 della Statale Romea, quasi in corrispondenza dell’ingresso dell’abitato di Mesola in Via Motte. L’apparecchio è posizionato sul lato della carreggiata in direzione Venezia e rileverà solo la velocità dei veicoli che transitano verso nord. Sui social, molti esprimono la loro contrarietà all’uso di questo apparecchio in quel punto anche se, ad onor del vero, alcuni, seppur pochi, lo ritengono utile. In questi giorni uno dei cartelli che indicano la presenza del rilevatore di velocità è ancora coperto da un cellophane nero. Il limite in quel tratto della Statale è di 70 km/h. Anio Benazzi, titolare della vicina “Autoscuola 2000” si è fatto promotore della “protesta” civica. Vediamo cosa contesta. Primo punto: la pericolosità. “La norma – spiega Benazzi – prescrive di valutare gli incidenti mortali o comunque gravi negli ultimi 5 anni per decidere l’installazione di un autovelox. In questo incrocio gli incidenti ci sono stati parecchi anni fa, quando l’Anas aveva data una pendenza errata alla curva, ora forse c’è stato un tamponamento o due”. Seconda opposizione: la scelta del luogo. “La logica avrebbe fatto pensare ad una installazione vicino al semaforo di Bosco Mesola (in cui fra alcuni mesi dovrebbe essere costruita una rotatoria, ndr) dove sono successi gli incidenti mortali con un rettilineo lungo ed un limite di 90km/h”. Terza contestazione, la più accesa e quella che indigna gli automobilisti: la visibilità. “Il codice della strada – spiega Benazzi – afferma, articolo 142 comma 6 bis, che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili. Pur non essendo questo bidirezionale, in quanto rileverà solo il traffico in direzione Venezia, ha comunque il cartello di preavviso impallato da altri segnali e da un albero mentre la postazione e l’ulteriore segnale in corrispondenza della fotocamera sono inseriti in una discreta vegetazione preceduta da segnali vari. Mi ricorda il famoso autovelox posto fra Copparo e Ro Ferrarese, ora eliminato”. Poi c’è il discorso del cartello di preavviso del rilevamento:”Il codice della strada prescrive che sia ad un minimo di 150 metri dal rilevatore e la distanza è rispettata perchè saranno almeno 300 ma, come detto, è oscurato da altri due segnali stradali e da un albero”. Infine un’osservazione sulla collocazione del segnale “col cappello del vigile” che indica l’autovelox:” Il segnale coperto del cellophane nero con il cappello del vigile, – racconta il titolare della scuola guida – che prima era molto all’interno e distante dalla strada, è stato portato più vicino all’asfalto e davanti al segnale esistente”. Ma Benazzi cosa propone in considerazione del fatto che, su quel lato della Romea, abitano alcune famiglie che si devono immettere sulla statale? “Dalle case ci sono due uscite sulla strada, chiudere quella vicina alla curva e sistemare l’altra eliminando anche gli alberi per dare visibilità, allargare di un metro per parte la Romea e creare la corsia centrale per la svolta a sinistra è possibile. Dobbiamo considerare anche che, il secondo stralcio di un progetto rotonde lungo la 309, ne prevede in futuro la costruzione di una alcune centinaia di metri dopo, in corrispondenza di Via Garibaldi”. Infine ciò che tutti vogliono sapere: i proventi delle multe a chi andranno? “Attualmente le sanzioni con autovelox – spiega il titolare della “Autoscuola 2000″ – effettuate su strade statali vanno interamente alla Polizia Locale proprietaria dell’apparecchio, ma, a breve dovrebbe essere emanato il decreto 565, che dando applicazione alla legge 120/2010, come sancito anche nella seduta del 7 novembre 2019 dalla Conferenza Stato-Città-Autonomie locali, presieduta dal ministro dell’Interno, obbligherà la suddivisione al 50% fra Comune e Stato”. Ciò significa, in questo caso, tra Comune di Mesola ed Anas. E con valenza retroattiva. In quattro “mosse” il sindaco Gianni Michele Padovani difende la scelta dell’Amministrazione Comunale. “In primo luogo – spiega – il progetto è stato condiviso con il Corpo Intercomunale della Polizia Municipale del Delta, poi lo renderemo più visibile con ulteriore cartellonistica ed il taglio della vegetazione; ancora questo punto è stato teatro di incidenti mortali in passato e si trova in prossimità di una curva con incrocio su una strada con limite a 70 km/h e non 50 o 30. Se avessimo voluto essere coercitivi, lo avremmo collocato su una direttrice col limite inferiore. Infine lungo la Statale, sia in Romagna sia in Veneto, questi autovelox sono diffusi e questo punto era scoperto. La nostra volontà è di renderlo innocuo”. L’autovelox è in fase di test ed il Comune attende le autorizzazioni da Anas. Sarà attivo da metà luglio.

Lorenzo Gatti


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