La querelle dei passi carrai

Ragazzi chiede maggiore attenzione - 10 March 2020

MESOLA – Ritorna la questione dei passi carrai, vicenda da anni dibattuta nel comune mesolano. Romolo Corontini, cittadino di Bosco Mesola, la solleva. “Dal confronto tra i cittadini che discutono nei locali pubblici emergono situazioni diverse – racconta – c’è chi paga questo canone e chi non lo paga e si apre un dibattito. Sembra che ci sia una disomogeneità tra gli stessi residenti che si trovano nella medesima situazione ipotizzata dalla norma; a tal proposito il Comune dovrebbe, in base al Regolamento Comunale, chiarire in modo chiaro e definitivo chi è tenuto a pagare e chi no”. Effettivamente nel luglio dello scorso anno, i consiglieri del gruppo di minoranza “Mesola Cambia”, Carlo Ragazzi e Valentina Bonazza, sottoposero all’Amministrazione Comunale un’interpellanza sull’argomento “poiché – a loro dire – durante la campagna elettorale abbiamo avuto modo di registrare che alcuni cittadini non pagano il passo carrabile” e richiesero quali fossero per il Comune le modalità di applicazione della normativa in materia. Il Comune rispose con una nota scritta. Per comprendere la situazione bisogna consultare il Regolamento Comunale, risalente al 1994, che norma la materia. In pratica sono distinte due tipologie di accesso, spiega la nota del municipio fornita ai consiglieri di opposizione: “l’accesso a raso”, quando non comporta nessuna opera visibile per consentire l’accesso a strada di uso pubblico, ed “il passo carraio”, inteso come quel particolare tipo di accesso da area o edificio privato consistente in un manufatto o da una modifica del piano stradale inteso a facilitare l’accesso alla strada. Il regolamento poi specifica che “non può essere costruito, senza la preventiva autorizzazione del Comune, nessun tipo di accesso nè possono essere apportate trasformazioni o variazioni a quelle esistenti”. Il punto nodale riguarda il canone cosi regolato: “Per ogni accesso autorizzato, passo carraio o accesso a raso, è dovuto un canone a favore del Comune da corrispondersi in annualità”. Ma esistono due eccezioni:” Il Comune non può imporre la tassa per il passo carraio a raso se realizzato con portoni e cancelli che si aprono direttamente sulla pubblica via se non è chiesta autorizzazione e rilasciato regolare cartello di divieto di sosta” e “sono esenti dalla tassa di occupazione di aree pubbliche gli accessi carrabili destinati a portatori di handicap”. “Non ci siamo ritenuti appagati dalla risposta – commenta adesso Ragazzi – perchè questa situazione sembra non rispondere a criteri di equità e meriterebbe una maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale attraverso controlli più capillari ed approfonditi”.

Lorenzo Gatti


CLICCA QUI per Condividere l'articolo su Facebook. Ci aiuterai a migliorare

condividi incontri su twitter CLICCA QUI per Condividere l'articolo su Twitter. Per darvi un servizio migliore.


© copyright 2012-2017, Il Mesolano