MESOLA – Quattromilanovecento ingressi e millesettecento pasti serviti in dieci serate. Sono questi i principali numeri della “Festa dell’Unità e della Ricostruzione” conclusasi da pochi giorni presso l’area del campo sportivo di Mesola.
Una festa che, vista la nuova ed inedita collocazione ed la congiuntura economica, è stata una scommessa e prima di ogni valutazione è d’obbligo una premessa che gli organizzatori hanno sempre evidenziato: sbagliato sarebbe comparare i risultati di questa festa a quelli della manifestazione che fino a due anni fa si svolgeva, con spazi e strutture ben più considerevoli, presso l’area artigianale di Bosco.
“Sono due feste completamente diverse – sottolinea Dario Zucconelli, che per la prima volta ha vestito i panni del direttore – che sarebbe errato paragonare innanzitutto per l’ubicazione e poi per gli spazi a disposizione. Per noi questa del campo sportivo di Mesola era un’area completamente nuova, quasi un azzardo e, visto anche il momento economico, non ci aspettavamo ingenti guadagni. L’importante era ricominciare dopo due anni di assenza e va ribadito il valore politico di un appuntamento che ha visto lavorare insieme le sezioni di Mesola, Goro e Codigoro”.
Quale bilancio stila quindi?
“Per me è positivo, è ovvio che la crisi abbia influito, come sta succedendo ovunque, soprattutto sull’aspetto delle ristorazione; l’importante era ridare vita a questa festa anche come aggregazione di persone che si incontrano e stanno insieme. Viste le incognite, non abbiamo potuto investire molto, ad esempio, sulle orchestre ma il prossimo anno, specie sotto questo profilo, abbiamo margini di miglioramento”.
I ringraziamenti d’obbligo?
“A tutti i volontari, i collaboratori ed alle associazioni, come quelle sportive, che hanno lavorato ed un mio personale grazie all’ex direttore della festa e segretaria comunale Morena Feggi e ad Adriano Vandelli che mi hanno affiancato in questo mio primo anno al timone della kermesse”.
Lorenzo Gatti