BOSCO – Erano il 2 ed il 3 marzo del 1985 quando la Strapaes, la nota compagnia teatrale di Bosco, esordiva con la commedia di Pitteri “A la bersagliera” sul piccolo palco allestito allora presso l’asilo parrocchiale. Nei giorni scorsi, a poco più di trent’anni da quella data, il gruppo si è ritrovato nel restarurato teatro “Il Nuovo”, insieme al presidente del Gruppo Artistico Culturale, Suellen Roccati, ed all’Assessore alla Cultura, Lara Fabbri, per festeggiare i sei lustri della compagnia e per mettere in cantiere il nuovo copione che sarà presentato tra ottobre e novembre di quest’anno.
“Dopo quella prima rappresentazione all’asilo – ricorda con emozione il regista Maurizio Gatti – girammo le parrocchie dei paesi vicini ripetendo lo stesso testo. Nel frattempo, un gruppo di volontari avevo costruito un palcoscenico e realizzato altri interventi all’interno dell’ex cinema e nell’aprile dello stesso anno debuttammo in teatro. Abbiamo messo in scena commedie per sette anni, fino al 92′, quando “Il Nuovo” dovette chiudere per indispensabili lavori di messa a norma e per l’acquisto dell’immobile da privati da parte del Comune e restò inagibile per cinque anni, fino al 97′. Infine dall’anno successivo abbiamo proseguito fino al 2013 quando si è realizzata una seconda ristrutturazione terminata l’anno scorso che ci ha restituito una struttura moderna e confortevole”.
Si ricorda quanti testi avete rappresentato?
“Circa una ventina, soprattutto di Marescotti, Pitteri e Spadoni e di autori ferraresi fino al 92′. Spesso ci siamo scambiati copioni con altre compagnie ferraresi e rodigine con le quali abbiamo collaborato. Dal 98′ in poi abbiamo inscenato anche copioni di autori milanesi, manotovani, vicentini e piemontesi. Alla regia ci siamo alternati in tre: io, che ho esordito con “L’avucat di povar” e ho diretto quattordici commedie, quattro ne ha dirette Piero Piva e due Dorino “Daniele” Biolcati”.
Quanti attori saranno saliti sul palco?
“In trenta anni penso all’incirca una settantina tra giovani ed adulti a cui dobbiamo aggiungere i cast tecnici formati da parrucchiere, truccatrici, sarte, costumisti, fonici e tecnici. Credo che superiamo tranquillamente le 100 persone coinvolte”.
E gli spettatori stimati?
“Considerando le sole rappresentazioni in paese ed escludendo la “trasferte”, sulla base delle repliche sostenute siamo sui 20.000 spettatori in un trentennio”.
A festeggiare la compagnia anche l’assessore Fabbri:” Fa piacere riuscire a festeggiare un trentennale oltretutto in un teatro così confortevole. Tutta la comunità e l’Amministrazione Comunale sono vicine alla compagnia che per noi è un valore aggiunto”.
Ma la Strapaes non è solo teatro: in tre decenni ha devoluto circa 30.000 euro in beneficenza ed ha collaborato con le altre associazioni di volontariato, come il Gruppo Artistico Culturale, di cui oggi fa parte: quindici le edizioni del “Cantallegro” realizzate e dieci le rappresentazioni del Presepe Vivente inscenate.
Lorenzo Gatti