MESOLA – “Un maestro di vita” lo ha definito il sindaco Gianni Padovani. Così Piero Piva, originario di Codigoro e residente a Bosco, assistente sociale in pensione, ma anche musicista, scrittore, disegnatore, attore teatrale, volontario “decano” di Nico Soccorso da 18 anni e della locale Comunità Alloggio, è stato ritratto dal primo cittadino nei giorni scorsi durante la presentazione del suo terzo libro, “Ricordi” presentato nella sala conferenze del Palazzo della Cultura. “E’ un vanto avere una persona che fa cultura nella nostra comunità ” ha poi proseguito Padovani che si è seduto accanto all’autore per una presentazione del volume molto informale, come fra due amici, davanti al pubblico tra cui sedevano l’assessore alla cultura Lara Fabbri, promotrice dell’incontro insieme alla responsabile della biblioteca Fabrizia Mignatti, e l’assessore alla Sanità Elisa Bellini. In 296 pagine, l’autore tratteggia i suoi ricordi del periodo che va dal ’29 al 51′ dividendo il volume in tre parti: periodo prebellico, bellico e postbellico. A corredare e completare gli scritti, i suoi disegni in bianco e nero a china, esposti anche nell’atrio della biblioteca. “Mi sono prodigato per dare un sorriso alle persone” ha affermato Piva che sta già preparando il 4° libro il quale riguarderà “la riforma agraria del basso ferrarese vista dal basso…” come ha spiegato lui stesso e che tratterà gli anni posteriori al 51′. “Ricordi”, scritto in due anni, parla soprattuttio di Codigoro e sarà presentato anche nelle scuole medie e superiori del paese. “Mi sembrava che nel mio paese ci fosse qualcosa che dovesse essere scritto, che mancasse qualcosa”, ha affermato Piva richiamando una celebre frase di Pier Paolo Pasolini. Numerosi gli aneddoti contenuti in un’opera che Piva definisce non autobiografica, come l’atterraggio di fortuna di un aereo Macchi 202 a Bosco durante il 2°conflitto mondiale o “i circoli delle 4r” promossi dall’Ente Delta Padano presso i cui servizi sociali lavorò lo scrittore. Il volume contiene anche frasi dialettali con traduzione in italiano e fotografie inedite anche in ricordo dei nonni di Piva.
Lorenzo Gatti